Dove si trova e come fare per visitare Wat Arun a Bangkok, il suggestivo Tempio dell’Alba situato sulle rive del fiume Chao Praya nel centro della capitale thailandese. Orari di apertura, prezzo del biglietto d’ingresso e consigli su come arrivare facilmente al tempio.
Se stai pianificando un viaggio a Bangkok, il Wat Arun rappresenta una tappa assolutamente imperdibile. Conosciuto come il Tempio dell’Alba (o Temple of Dawn in inglese), questo straordinario complesso religioso ti offrirà uno degli spettacoli più suggestivi della capitale thailandese, specialmente quando i raggi del sole illuminano la sua maestosa guglia centrale decorata con migliaia di frammenti di porcellana colorata.
In questa guida ti accompagnerò alla scoperta di tutto quello che devi sapere per visitare al meglio questo gioiello tempio buddhista di Bangkok, dalla sua affascinante storia millenaria ai consigli pratici per organizzare la tua visita.
Dove si trova il Wat Arun
Il Wat Arun si erge maestoso nel distretto di Bangkok Yai, precisamente nel quartiere di Thonburi, sulla riva destra del fiume Chao Phraya, di fronte al celebre Wat Pho e al complesso del Palazzo Reale, separato solo dalle acque del fiume.
L’indirizzo è 158 Thanon Wang Doem.
Come arrivare, orario e prezzo del biglietto d’ingresso
Il modo migliore per raggiungere il tempio è a bordo delle barche che fanno la spola tra una riva e l’altra del fiume, un’esperienza di per sé indimenticabile. Per arrivarci devi recarti al molo Tha Tien e attendere il tuo turno per salire a bordo — i traghetti sono abbastanza frequenti, perciò non dovrai aspettare molto.
Il costo della traversata è di soli 4 THB e il tempio è aperto tutti i giorni dalle 08:00 alle 18:00 e il biglietto di ingresso costa solo 200 THB. Questo breve tragitto in ferry ti offrirà già una splendida vista del Wat Arun che si erge maestoso davanti a te.
Il momento migliore per visitare il Wat Arun
Se ti stai chiedendo quand’è il momento migliore per visitarlo ti dico subito che l’alba e il tramonto visti da qui sono imbattibili! La luce dorata accarezza le decorazioni delle guglie facendole risplendere come gioielli, e dona a tutto il complesso un’atmosfera speciale. Il tempio, non a caso chiamato “dell’Alba”, offre spettacoli diversi a seconda dell’ora del giorno e della stagione.
Tour ed escursioni per visitare il Tempio dell’Alba a Bangkok
Puoi visitare Wat Arun in totale autonomia ma anche con un tour organizzato o una crociera sul fiume Chao Phraya, se preferisci affidarti ad una guida per ammirare questa meraviglia architettonica della capitale thailandese:
Storia del Wat Arun
La prima versione di questo tempio non assomigliava affatto alla maestosa opera che vediamo oggi. La struttura era piccolissima, aveva un nome diverso – Wat Makok, che significa tempio degli ulivi – e aveva ben poca importanza nel mondo thai.
Le cose cambiarono nell’era successiva al regno di Ayutthaya, quando il sovrano Taksin mutò il nome del tempio in Wat Chaeng e lo rese parte del complesso del Palazzo Reale.
Il piccolo Tempio degli Ulivi si trasformò così uno dei luoghi più sacri di tutta la Thailandia, poiché divenne la dimora ufficiale della veneratissima statua del Buddha di Smeraldo, uno dei manufatti più importanti della cultura thai.
Durante il regno di Rama I, che trasferì la capitale del Paese da Thonburi a Bangkok, il Buddha di Smeraldo venne poi spostato all’interno del Wat Phra Kaew, dove è conservato ancora oggi.
Fu il sovrano Rama IV a dare al Wat Arun il suo nome definitivo — ovvero Wat Arunratchawararam — in onore di Aruna, la divinità induista dell’alba (da qui il soprannome del tempio). Nel corso dei secoli la struttura venne sottoposta ad una serie di importanti ristrutturazioni e ampliamenti che la trasformarono nell’imponente complesso che possiamo ammirare ancora oggi.
Tempio dell’alba di Bangkok: architettura e cosa vedere
Il complesso architettonico del Wat Arun è piuttosto vasto ed è composto da diversi edifici. Quello più maestoso è sicuramente il prang, la gigantesca e bianchissima guglia centrale realizzata in stile khmer e decorata con migliaia di frammenti di porcellana cinese.
All’epoca della prima costruzione misurava solo 16 metri, ma con le successive ristrutturazioni raggiunse ben presto gli 81 metri d’altezza.
È possibile salire fino alla prima rampa di scalini percorrendo una delle quattro scalinate situate ai lati della torre, ognuna delle quali consente di accedere anche ai vari livelli della struttura. Ci sono infatti tre terrazze presso cui è possibile fermarsi per ammirare il panorama e le opere che le caratterizzano.
Il primo livello, ad esempio, è decorato con una serie di cariatidi che rappresentano le divinità Yaksa (protettrici della Natura), oltre a bassorilievi raffiguranti scene di vita del Buddha e svariate statue dei Kinnara, creature mitologiche per metà umane e metà volatili.
Il secondo livello, invece, è caratterizzato dalla presenza di numerose statue a forma di scimmia — un richiamo a un poema epico thai chiamato Ramakien — e altri Kinnara.
L’ultimo livello è più piccolo rispetto ai precedenti e ospita quattro nicchie che custodiscono altrettante statue raffiguranti il dio Indra, un guerriero appartenente alla mitologia indiana. Da questa terrazza si gode una splendida vista sull’intera città e sul fiume Chao Praya.
I prang minori
Intorno alla guglia principale o Prang, che vanta un diametro di ben 234 metri, sorgono quattro prang minori, originariamente costruiti per onorare il dio dei venti Phra Phai, che simboleggiano i continenti del mondo. Il prang centrale, invece, rappresenta il Monte Meru, che nella cosmologia induista corrisponde al centro dell’universo.
I giardini e la Sala dell’Ordinazione
Dopo aver visitato tutti i prang presenti nel complesso, ti consiglio di fare due passi nei cortili del tempio dell’alba e di dirigerti verso la Sala dell’Ordinazione, luogo che ospita una statua del Buddha realizzata da Rama II in persona — o almeno, così narra la leggenda. Ai piedi della statua, tra l’altro, riposano le ceneri dell’antico monarca.
L’edificio colpisce immediatamente per il suo tetto caratteristico, realizzato con tegole verdi e arancioni secondo il tradizionale stile di Ayutthaya. Le linee curve e gli ornamenti dorati creano un contrasto elegante con la struttura in muratura bianca.
Poco più in là, invece, troverai due templi minori chiamati Bot Noi e Vihan Noi, costruiti durante l’epoca del regno di Ayutthaya. Il primo era l’antica Sala dell’Ordinazione, prima che venisse spostata nell’attuale location: al suo interno, infatti, è ancora possibile ammirare il letto in teak sul quale re Taksin amava giacere quando si ritirava nel tempio per meditare.
Infine, il padiglione situato davanti alla Sala dell’Ordinazione, immerso in un bellissimo giardino ricco di statue sacre, è dedicato alla memoria di due monaci che si diedero fuoco nel tentativo di raggiungere il nirvana.
La parte più interessante dell’intero complesso del Wat Arun però sono gli affreschi che decorano le pareti di ciascun edificio.
Il protagonista assoluto dei dipinti e dei mosaici del tempio dell’alba è sempre il Buddha: le scene di vita quotidiana, le statue disseminate per tutto il complesso e i dettagli raffiguranti simboli di origine buddista e induista sono di grande ispirazione sia per i fedeli che per le migliaia di turisti che ogni anno passano di qui.